la marca dei Gadaldini

1. varianti

+ 1 ; + 2 ; + 3 ; + 4 ;
+ 5 ; + 6 ; + 7

2. tartaruga moralizzata

+ Esopo
+ Bomarzo

3. tartaruga, antichi

+ metopa
+ terracotta
+ specchio
+ Ermes psicopompo

4. Inno a Ermes

+ the Mock Turtle

5. lira da braccio

+ la Bibbia di Borso
+ Schifanoia

6. gallo e tartaruga

+ Aquileia, Plèroma
+ due galli due tartarughe
+ bambino e gallo

7. scimmia e tartaruga

+ Kalila e Dimna
+ Ms. arabo; Cosmè Tura
+ Mss. persiani
+ scimmie, bambini

8. gigli

+ purezza, amore
+ fecondità
+ regalità
+ salvezza

9. il bambino, tornare

+ giochi
+ L'infanzia nasce ...
+ putti: gli antichi
+ putti: Rinascimento
+ La tortue

[a cura di a.l.]

8. gigli + fecondità

nascita del giglio e della Via Lattea (medaglia di Tommaso Rangoni, 1562) Quando Giove da Alcmena generò Ercole, volle farlo partecipe dell'immortalità, e appena nato lo attaccò al seno di Giunone mentre la dea dormiva. Quando fu sazio, il bambino tolse la bocca dal capezzolo, ma il latte continuava a fluire copioso; quel che si sparse in cielo formò la Via Lattea, quel che cadde a terra ne tinse la superficie e produsse il giglio, che nel suo colore somiglia al latte.

(Geoponica, XI, 19; cfr. in rete: p. 231-232 della versione latina curata da Janus Cornarius e stampata a Lione da S. Gryphius nel 1541; p. 81-82 del secondo volume della versione inglese di Thomas Owen, stampata a Londra nel 1805-1806)

Pastoreau, p. 88, richiama l'antico Egitto:

colonne con gigli, Karnak In Egitto, questo fiore costituisce talvolta l'emblema delle province meridionali (il papiro essendo quello delle province settentrionali) ed è considerato un simbolo di fertilità e di ricchezza.

È in quanto segno di fecondità e fertilità che il giglio figura come attributo di dee quali Iside, Era, Giunone, Britomartis (Creta) e Astarte (Fenicia). Ed è un simbolo di rinascita, associato a rituali funebri come nella scena riprodotta qui sotto: quella del giudizio dell'anima dopo la morte, dal Libro dei morti di Hunefer, ca. 1310 a.C.

Libro dei morti di Hunefer, ca. 1310 a.C., cap. 125: psicostasia part. dal cap. 125
del Libro dei morti di Hunefer, ca. 1310 a.C.: figli di Horus sul giglio

Maat, personificazione dell'ordine del mondo e della giustizia, figura in cima all'asse centrale della bilancia; su uno dei piatti, a destra nell'immagine, viene posata la piuma di struzzo che è il suo principale attributo. Se il cuore del morto, raffigurato da un vaso sull'altro piatto, è leggero come la piuma, la bilancia resta in equilibrio e l'anima è salva; se è più pesante, la bilancia piegandosi dal suo lato la condanna.

Anubi, dalla testa di sciacallo, porta per mano l'anima alla pesatura, di cui si occupa personalmente. Assistono Thot, in funzione di scriba, e una creatura infernale pronta a divorare l'anima dannata.

giglio su una tomba, Missione di San José, Fremont,
California Al giudizio presiede Osiride, raffigurato nel riquadro a destra: a lui Horus conduce l'anima, se la pesatura ha dato -- come in questo caso -- esito positivo. Davanti al trono di Osiride i quattro figli di Horus, guardiani dei vasi canopici, sono raffigurati in cima a un giglio.

In ambito cristiano i gigli figurano sulle tombe come segno di rinascita, di resurrezione, e questo sia per l'antica associazione con idee di fertilità, fecondità, sia per il loro ruolo di attributi di Cristo e della Vergine, e in modo specifico attributi del Cristo salvatore.